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Recupero dell’anima, il rito antico

Viviamo in quello che viene definito mondo civilizzato e troppo spesso questo mondo ci porta a rifiutare l’aspetto spirituale della vita e a considerare le ritualità come pratiche superstiziose e strane o anche come sciocchezze prive di alcun valore o rilievo per la nostra vita. La perdita di anima è invece una delle cause maggiori di malattie e malesseri, anche se la medicina convenzionale sembra averla sacrificata nell’imponderabile stress. Il recupero dell’anima invece, o soul hunting, è un antico rito sciamanico che non può essere compreso da un punto di vista logico razionale.

Le due metà dell’Io

La nostra cultura occidentale utilizza la parte sinistra del nostro cervello, ovverosia la nostra parte logica razionale. Questa parte logico razionale è una delle forze essenziali che ci permette di creare e che ci mette in grado di sopravvivere nella nostra realtà fisica. Il recupero dell’anima ci insegna invece a connetterci col cuore.

Aprire il nostro cuore rivolgendo lo sguardo all’interno attraverso i nostri sensi, favorisce uno stato di presenza e ricettività: lo stato appropriato per aprirsi alla trance sciamanica.  Dimensione in cui viaggiare per recuperare frammenti perduti di anima attraverso il rituale del soul hunting. Ogni qualvolta soffriamo a causa di un trauma grave, una parte del nostro spirito si separa da noi per tentare di sfuggire ad un dolore tanto grande.

Cosa causa la perdita dell’anima

Per ottenere il recupero dell’anima bisogna capire le cose che ne causano la perdita. Principalmente esse sono:

  • La morte di una persona molto vicina e amata.
  • Una malattia grave.
  • Un incidente traumatico.
  • Subire una violenza fisica o psicologica

Per gli sciamani il malessere e la malattia sono sempre stati un problema spirituale. La perdita di anima o il graduale dissolversi della forza vitale, dell’energia e della vitalità sono sempre stati visti alla stregua di una malattia spirituale.

Gli sciamani credono fermamente anche nel fatto che quando l’anima lascia completamente il corpo il paziente che lo occupa muore.  Nel mondo sciamanico si pensa che la violenza fisica ed emozionale faccia sì che la parte di anima se ne vada, e questi avvenimenti vengono considerati una violenza allo spirito.